Sono passati pochi mesi dalla decisione di ampliare la discarica di Podere Rota, dopo due anni di iter travagliato e discusso che aveva portato ad un unica certezza: “la politica amministrativa locale aveva fallito nelle sue prerogative di far rispettare gli impegni presi dai vari enti interessati nel Piano Gestione dei Rifiuti e nei confronti dei cittadini interessati direttamente dal relativo disagio”.
Da questa vicenda dovevano essere imposte le scelte politiche affinchè si avviasse un percorso virtuoso al fine di provvedere al riprisitno dei ruoli all'interno delle ATO, ove ognuno si assumeva la responsabilità di portare a termine gli obblighi assunti (vedasi Arezzo con il raddoppio dell'inceneritore di San Zeno, Firenze con Casa Passerini e SelvaPiana) e ridare dignità ed una minima qualità di vita ai residenti limitrofi alla Discarica di Podere Rota. Di tutto questo si è parlato al fine di arrivare al solo obiettivo di raggiungere il famigerato ampliamento della discarica, dopodichè, ai discorsi propagandistici si è ancora una volta sostitutita l'amara verità di oggi; nulla è cambiato se non gli anni di vita della discarica.
Difatti le belle azioni intraprese dalla maggioranza che sorregge Amerighi volte a salvare il salvabile tramite tardive ed inefficaci mozioni in difesa dei diritti del nostro Comune allo scopo di far valere la propria posizione nei confronti degli interlocutori che ambiscono a “seppellire” nella discarica di Podere Rota le loro responsabilità politiche, sono come per magia scomparse nel nulla. Eccome volevasi dimostrare, appena approvata la procedura relativa all'ampliamento della Discarica, Arezzo, Firenze, la Regione stessa, hanno tirato un sospiro di sollievo, dato che la vittima prescelta ha accettato il sacrificio senza indugio, e da domani con la discarica a pieno ciclo potranno riprendere a riversare indisturbatamente i loro rifiuti nel nostro territorio.
Perchè questa è la sintesi politica, Podere Rota, è stata e sarà ancora una volta l'ancora di salvataggio per la gestione rifiuti, che garantirà, da una parte, di non rispettare gli impegni presi nel piano dagli enti, e dall'altra entrate straordinarie in virtù anche dei remunerativi conferimenti esterni alla nostra ATO.
Essendo a conoscenza di questa verità, l'Amministrazione Amerighi ha pensato bene di giocare a nascondino, scaricandosi la coscienza con un “buono” da 300.000 euro a favore di San Giovanni, pensando di risolvere così i problemi con i nostri vicini e confermando ancora una volta il fallimento politico. Un fallimento certificato dalla ulteriore prossima manifestazione dei cittadini, che aspettano di avere risposte concrete in merito.
Risposte che dovrebbero prevedere il non conferimento nella nostra discarica da parte di chi non ha rispettato il Piano di Gestione, una vera presa di posizione, e non di accondiscendenza, nei confronti delle Società che gestiscono gli impianti al fine di mitigare i disagi, ed investimenti mirati nelle zone limitrofe per ripristinare una decente qualità della vita. Purtroppo per fare questo probabilmente ci vorrà anche un'altra amministrazione e non quella di Amerighi.
19 aprile 2011
Gruppo Consiliare Terranuova per la Libertà
Luca Trabucco – Lucia Francalanci – Leonardo Lucacci